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Racconto

Un saluto ripartendo da Sainte-Soline

Il saluto di D., un amico che ha viaggiato con la nostra carovana verso Sainte-Soline

D. ed è stato con noi alla oceanica manifestazione internazionale del 25 marzo, risultando anche leggermente ferito a un braccio. A quella manifestazione la repressione poliziesca è stata imponente, e ne hanno fatto le spese in particolare S. e M., ancora in stato di coma – tra la vita e la morte – al momento in cui scriviamo. Racconteremo nei prossimi giorni le nostre impressioni e sensazioni su questi giorni, intanto vi riportiamo il messaggio di D., con il quale ci ha salutato prima di rientrare in Italia.

Ho provato a salutare tuttɜ prima della partenza ma tra tempi un po’ stretti e la dispersione della situazione non ci son riuscito.
Ci tenevo a ringraziare calorosamente ciascun di voi; siete riuscitɜ a fare stare bene un completo estraneo in questi giorni matti e avvincenti. Vi ringrazio per questa esperienza così ben gestita oltre le numerose difficoltà che ci hanno colpito, e per il calore e la solidarietà mostrata nell’assistermi in questo momento complesso; non credo sarei stato così calmo e relativamente rilassato nell’affrontarlo se non avessi avuto la certezza di stare con gente che genuinamente si preoccupa per me ed in quale riporre fiducia.

Sono fiero e felice di aver condiviso con voi questo importante momento di lotta; non oso immaginare come sarebbe stato se non avessi avuto l’opportunità di partire con voi, come fino ad un paio di settimane fa era. Credo che, per quello che ho potuto vedere, siamo riuscitɜ a creare uno spazio misurato sulle esigenze di ciascunɜ, nel quale effettivamente si concretizzano tutte le nostre riflessioni che come rivoluzionari portiamo avanti, come le questioni di cura.

Mi dispiace davvero tanto non poter condividere il ritorno con voi; spero che riusciate a fare un buon viaggio senza intoppi. Siete delle persone fantastiche e vi voglio tanto tanto bene; non potrò mai rimarcare abbastanza quanta gioia fresca ed unica mi abbiano portato questi giorni.

Infine, magari la mobilitazione in sé non è riuscita nel suo intento, ma credo che abbiamo tuttɜ imparato tante cose da portare nei nostri territori, i quali più che mai necessitano della nostra presenza militante. Storpiando una bella poesia di Paul Valéry (“Il cimitero marino”), tra l’altro molto adeguata dato il contesto meteorologico che abbiamo affrontato,
“Le vent se léve! / il faut tenter de lutter”
Speriamo che nei nostri vari tentativi di rovesciamento dell’esistente per un mondo migliore ci incontreremo ancora!

Un abbraccione fortissimo❤️