Il 13 giugno si è concluso il processo penale per imbrattamenti a Massimo, Isa e Thomas. Verdetto: PIENA ASSOLUZIONE!
Abbiamo deciso di concludere questa vicenda con una festa
I veri disegni criminosi sono quelli contro la montagna.
Il 13 giugno si è concluso il processo penale a Massimo, Isa e Thomas per aver “imbrattato in più punti i muri di contenimento posti lungo la Strada provinciale 324, vergandovi scritte con vernice spray”, “in concorso tra loro e con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso”.
Verdetto: PIENA ASSOLUZIONE!
Abbiamo tutte e tutti condiviso la gioia per questa sentenza e soprattutto abbiamo sostenuto i tre imputati durante le tre udienze con un presidio sempre partecipato fuori dal tribunale.
I fatti risalgono all’ ottobre 2020, in comune di Lizzano in Belvedere e Gaggio Montano. Ma in quei “fatti” c’è qualcosa che, forse, per la “giustizia” è indifferente, e che invece per noi è determinante, e cioè il contenuto di quelle scritte. Le scritte erano contro la nuova seggiovia del Corno alle Scale e la brutale “infrastrutturazione” della montagna bolognese promossa dalle istituzioni locali e regionali. I muri di calcestruzzo della provinciale, tutt’altro che imbrattati e anzi semmai abbelliti dalle lettere, hanno preso la parola per dire:
“NO ALLA SEGGIOVIA: L’APPENNINO HA BISOGNO D’ALTRO”
“PIÙ MUCCHE AL PASCOLO”
“AGRICOLTURA SOSTENIBILE PER TUTTI E TUTTE”
Intanto, è storia nota, soldi pubblici (i nostri soldi, i soldi di te che leggi questo comunicato) piovono sulla montagna bolognese per farne un parco per turismo mordi-e-fuggi e per finanziare fonti d’inquinamento e rapina d’acqua come sono gli impianti per la neve artificiale. Soldi che abbiamo già pagato o che dovremo ripagare (come quelli del Pnrr); soldi che potrebbero far gola anche alla criminalità organizzata, come ipotizza una recente inchiesta giornalistica (“Ipossia montana”). E tutto questo mentre gli ospedali pubblici della montagna, costruiti da pochi anni, chiudono un reparto dopo l’altro, mentre ci sono frazioni senza servizi fognari, mentre il territorio, sì anche quello montano!, è a rischio siccità.
Tutto ciò è perfettamente legale, anzi le istituzioni locali e regionali fanno gran vanto delle devastanti intraprese che promuovono; mentre fare scritte sui muri per contrastarle è penale; è un “disegno criminoso”. Non ci rassegniamo a questo mondo alla rovescia; e lo abbiamo ribadito con la nostra presenza solidale dove si è celebrato il processo che non aveva neppure ragion d’essere!
Abbiamo deciso di concludere questa vicenda con una festa che si terrà
DOMENICA 25 FEBBRAIO 2024, dalle 19.30 in poi presso la sala della Pro Loco di Marano, via della Fiera 13
Marano di Gaggio Montano, Bologna
RAGGIUNGETECI